Oggi, dopo pochi fatti e tante parole, oltre 2600 (tra cui Google, Facebook, Bing, Yahoo, Youtube e venti siti italiani) modificheranno i server per ricevere da indirizzi nuovi, gli IPv6.
Questo perchè gli 4 × 109 indirizzi IP della generazione precedente (IPv4) stavano letteralmente finendo, invece con l'IPv6 saranno a disposizione degli utenti circa 3,4 × 1038 indirizzi (ca. 340 trilioni di trilioni di trilioni)
Chiunque abbia un indirizzo IPv4 potrà comunque accedere a quei 2600 -fino ad adesso- siti che usano IPv6, infatti rimarranno retro-compatibili fino al cambio completo di tutti gli IP, cosa prevista per 2025.
In Europa gli IPv4 verranno distribuiti fino ad agosto e negli USA fino a luglio 2013.
Perchè il ritardoIl passaggio alla nuova infrastruttura è un processo lungo e delicato. Per garantire una reale transizione all'IPv6, l'intera infrastruttura dovrebbe supportare il nuovo protocollo (IPv6 non è compatibile con IPv4). I sistemi operativi più recenti (Windows, Linux e Mac) lo sono già; meno i provider che dovranno riconfigurare l'intera propria rete per poter fornire connettività di questo tipo; ancora meno gli apparati di rete che connettono i computer alla rete Internet (i router che abbiamo a casa) e quasi per niente i milioni di piccoli siti che visitiamo quotidianamente. [1]
[1] Repubblica.it
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